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BCE: taglio dei tassi dei mutui a giugno?

La Banca Centrale Europea (BCE) si sta avviando verso un potenziale taglio dei tassi d'interesse, che potrebbe avvenire a giugno. Durante l'ultima riunione di politica monetaria, la Presidente Christine Lagarde ha evidenziato che, nonostante le pressioni inflazionistiche interne, sarà fondamentale valutare attentamente i dati nei prossimi mesi per prendere una decisione definitiva.



Questo approccio prudente riflette il desiderio della BCE di mantenere un margine di manovra, decidendo riunione dopo riunione, mentre l'inflazione nell'Eurozona a marzo ha raggiunto il 2,4%, avvicinandosi al target del 2%.

 

Le prospettive degli analisti

Gli analisti economici sono in gran parte d'accordo sul fatto che un taglio dei tassi a giugno sia probabile. Sylvain Broyer, Chief Economist EMEA di S&P Global Ratings, ha notato che la BCE tende a tagliare i tassi solo quando l'inflazione core è sotto il 2,2%. Con l'inflazione attualmente al 3,1%, Broyer ritiene che un taglio a giugno sia lo scenario più plausibile, a meno di eventi imprevisti che influenzino la crescita o la stabilità finanziaria.

 

Konstantin Veit di PIMCO ha evidenziato che la BCE probabilmente procederà con cautela, con riduzioni di 25 punti base alla volta, aspettandosi tre tagli nel corso dell'anno.

 


BCE e taglio dei tassi dei mutui a giugno

Frederik Ducrozet di Pictet Wealth Management ha spiegato che, nonostante le indicazioni di Lagarde, l'incertezza persiste riguardo al ritmo dell'allentamento monetario. Secondo lui ci sarà una pausa a luglio dopo un possibile taglio a giugno e una ripresa dei tagli di 25 punti base per riunione a partire da settembre.

 

Antonio Cesarano di Intermonte ha confermato che l'ipotesi di quattro tagli dei tassi nel 2024, a partire da giugno, rimane valida. Tuttavia, questa tempistica potrebbe essere spostata a seconda dei dati sui salari di fine aprile.

 

Le implicazioni per i mutui

Un eventuale taglio dei tassi d'interesse avrà significative ripercussioni sui mutui. Secondo gli esperti del settore, il mercato dei mutui potrebbe normalizzarsi con un abbassamento dei tassi. Attualmente, il tasso fisso rappresenta una soluzione ottimale. Secondo MutuiOnline, è possibile ottenere tassi annui nominali (TAN) poco superiori al 2,50% per soluzioni "green", inferiori alla media dei tassi fissi tra il 2014 e il 2018, che si attestava al 2,78%. Se i tassi dovessero ulteriormente scendere in futuro, sarà sempre possibile considerare la surroga del mutuo.


BCE e taglio dei tassi dei mutui a giugno

Le simulazioni di MutuiOnline.it evidenziano significativi risparmi rispetto a un anno fa. Per un mutuo ventennale da €160.000, richiesto da un quarantenne residente a Milano, il miglior tasso fisso di marzo 2023 era del 3,60% con una rata di 936 euro, mentre ora è del 2,73% con una rata di 866 euro. Con le offerte green, il tasso scende ulteriormente al 2,55% e la rata a 852 euro, con un risparmio totale sugli interessi che varia tra i 16.800 e i 20.200 euro.

 


D'altra parte, il tasso variabile presenta una situazione meno favorevole. Un anno fa, il miglior tasso variabile era del 3,30% con una rata di 912 euro. Oggi, la rata è salita a 1.033 euro con un TAN del 4,74%. Tuttavia, se l'Euribor dovesse scendere come previsto, la rata potrebbe ridursi a 941 euro, comunque più alta rispetto a un anno fa.

 

Mercato dei mutui: tendenze e scelte

A marzo, l’Euribor a 3 mesi è rimasto stabile al 3,92%, mentre quello a 1 mese è leggermente sceso al 3,85%. L'IRS per i mutui a tasso fisso continua a calare: a 10 anni è passato dal 2,74% al 2,66%, a 20 anni dal 2,71% al 2,61%, e a 30 anni dal 2,50% al 2,39%. Questo rende i mutui a tasso fisso più attraenti rispetto ai variabili, con un TAN medio dei mutui fissi al 3,22%, quasi 2 punti percentuali inferiore al TAN medio dei mutui variabili al 5,13%.


BCE e taglio dei tassi dei mutui a giugno

Un esempio pratico mostra che un mutuo trentennale da 140.000 €, richiesto da un quarantenne a Milano, ha il miglior tasso fisso con un TAN del 2,59% e una rata di 560 €, mentre il miglior tasso variabile è del 4,65% con una rata di 715 €. In termini di interessi, questo significa circa 115.000 € per il mutuo variabile rispetto ai 61.500 € per il mutuo fisso. I mutui green offrono condizioni ancora migliori, con un TAN del 1,99%, una rata di 517 €, e interessi totali di soli 46.000 €.


Maggiore fiducia nel mercato immobiliare

I dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it mostrano un aumento dell'importo medio richiesto per i mutui e del valore medio degli immobili. Nel primo trimestre del 2024, l'importo medio richiesto è passato da 131.285 € a 142.585 €, e il valore medio degli immobili è aumentato da 212.164 € a 232.571 €. Questo incremento riflette una maggiore fiducia nel mercato immobiliare. Le regioni con gli importi medi richiesti più alti sono Trentino Alto Adige, Lombardia e Lazio, mentre la Calabria ha gli importi medi richiesti più bassi.

 


Conclusioni

In conclusione, l'attesa per un possibile taglio dei tassi da parte della BCE è alta, e le implicazioni per il mercato dei mutui sono significative. Le famiglie con mutui in corso o in procinto di richiederne uno dovrebbero monitorare attentamente le prossime mosse della BCE per sfruttare al meglio le opportunità di risparmio sui tassi d'interesse. Con l'andamento attuale, il tasso fisso rappresenta una scelta sicura e conveniente, offrendo stabilità e risparmi significativi nel lungo termine.

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