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Contratto di affitto: quale scegliere per la tua casa?

  • Immagine del redattore: Sara
    Sara
  • 17 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Scegliere il contratto di affitto giusto per la propria casa è fondamentale per evitare problemi legali, fiscali ed economici. La tipologia di contratto determina non solo la durata della locazione, ma anche la redditività dell’immobile e il livello di tutela del proprietario.



Cosa significa affittare una casa dal punto di vista legale?

Affittare un immobile significa concedere a un’altra persona il diritto di utilizzo di una proprietà dietro il pagamento di un corrispettivo. Questo accordo deve avere una durata prestabilita e definita all'interno di un contratto scritto. La durata del contratto di affitto rappresenta una delle principali differenze tra le varie tipologie disponibili.



Locazione o affitto?

Dal punto di vista tecnico:

  • Locazione è un termine generico che si applica a qualsiasi bene, mobile o immobile.

  • Affitto si riferisce principalmente a beni produttivi, come aziende agricole o terreni.

Quindi, quando si parla di case, il termine corretto è locazione, anche se nel linguaggio comune si utilizza spesso “affitto”.


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Contratto di affitto

Le principali tipologie di contratto di affitto

Nel panorama immobiliare italiano, esistono tre forme principali di contratto di affitto: affitti brevi, affitti transitori e affitti a lungo termine.


1. Affitti brevi (massimo 30 giorni)

Gli affitti brevi sono contratti di locazione con una durata massima di 30 giorni, solitamente utilizzati per finalità turistiche o per soggiorni temporanei.


Vantaggi:

  • Flessibilità: nessun vincolo a lungo termine.

  • Sicurezza: il pagamento avviene solitamente in anticipo.

  • Possibilità di riutilizzo rapido dell’immobile.


Svantaggi:

  • Gestione complessa se non delegata.

  • Possibili limitazioni comunali.

  • Non sempre garantiscono maggiore redditività.


Contratto di affitto

Anche se inferiori a 30 giorni, è obbligatorio redigere un contratto scritto, che però non va registrato all’Agenzia delle Entrate.


2. Affitti transitori (da 1 a 18 mesi)

Ideali per studenti universitari o lavoratori temporaneamente fuori sede, gli affitti transitori offrono maggiore flessibilità rispetto ai contratti standard.



Vantaggi:

  • Durata contenuta, adatta a esigenze specifiche.

  • Possibilità di applicare la cedolare secca al 21%.


Attenzione:

  • L’inquilino può prendere la residenza anche con un contratto transitorio.

  • In caso di morosità, la procedura di sfratto è identica a quella dei contratti lunghi.

Superati i 18 mesi, il contratto si trasforma automaticamente in un 4+4.


Contratto di affitto

3. Affitti a lungo termine (4+4)

Il contratto di affitto più comune è il 4+4: quattro anni di locazione con rinnovo automatico per altri quattro, salvo disdetta.



Punti chiave:

  • L’inquilino può recedere in qualsiasi momento, con preavviso.

  • Il proprietario può farlo solo allo scadere dei primi 4 anni e per motivazioni specifiche.

  • Dopo 8 anni, il contratto può essere interrotto liberamente dal proprietario.


Per contratti superiori ai 9 anni, è obbligatoria la trascrizione nei Registri Immobiliari.


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Qual è il contratto di affitto più adatto alla tua situazione?

La scelta del contratto più adatto dipende dagli obiettivi del proprietario:

  • Vuoi massima flessibilità? → Affitti brevi.

  • Cerchi un equilibrio tra redditività e gestione? → Affitti transitori.

  • Preferisci stabilità e meno incombenze? → Contratti a lungo termine (4+4).


Scegliere la giusta tipologia di contratto è essenziale per tutelare i propri interessi, massimizzare i rendimenti e ridurre i rischi legali ed economici.

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